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La mummia del Similaun (in tedesco Mumie vom Similaun), anche uomo del Similaun, uomo dell'Hauslabjoch e familiarmente Ötzi, è un reperto antropologico rinvenuto il 19 settembre 1991 in Trentino-Alto Adige, in prossimità del confine italo-austriaco, ai piedi del ghiacciaio del Similaun a 3213 m s.l.m.

 

Si tratta del corpo di un essere umano di sesso maschile risalente all'età del rame (circa 3300 - 3100 anni a.C) conservatosi grazie alle particolari condizioni climatiche all'interno del ghiacciaio.

 

Una mappatura genetica a cura di un gruppo internazionale di Eurac Research accredita alla mummia parentele comuni con gli attuali popoli corsi e sardi. La mappatura ha rivelato l'appartenenza al gruppo sanguigno 0, la predisposizione a malattie cardiovascolari, l'intolleranza al lattosio, la presenza della malattia di Lyme. In occasione del ventesimo anniversario della scoperta, a fine febbraio 2011 viene presentata al pubblico un'accurata ricostruzione dell'Uomo di Similaun. Si è anche scoperto che la mummia era portatrice di una forma originaria di Helicobacter pylori, oggi presente in India.

 

La mummia fu ritrovata dai coniugi tedeschi, Erica e Helmut Simon di Norimberga, durante un'escursione, compiuta tra il 19 e il 22 settembre 1991 presso il confine italo-austriaco, sullo Hauslabjoch. L'attribuzione del nome Uomo del Similaun o anche Uomo del Hauslabjoch, deriva dal toponimo registrato più vicino al luogo di ritrovamento, il Similaun. Si pensò a un alpinista scomparso in età recente, e fu attivata la gendarmeria austriaca. Durante il recupero, avviato senza particolari accorgimenti conservativi, furono danneggiate parti del corpo (tessuti esterni, femore sinistro in modo serio e genitali) e del suo equipaggiamento.

 

La mummia del Similaun è conservata a Bolzano, al Museo archeologico dell'Alto Adige, in una struttura che mantiene le condizioni di conservazione pur permettendone l'osservazione. Il corpo è in una stanza con circa il 99,6% di umidità e −6 °C. Ogni due mesi un medico specializzato spruzza sulla mummia dell'acqua distillata, che congelandosi forma una patina protettiva e restituisce lo 0,4~0,5% di umidità mancante. La mummia è visibile solo da una finestrina di circa 30 × 40 cm.

 

Nel 2008 la datazione al radiocarbonio gli attribuisce un'età tra 5300 e 5200 anni, ponendolo nell'Età del rame, momento di transizione tra il Neolitico e l'Età del bronzo. Si tratta dunque di un antico Homo sapiens mummificato.

 

Come spesso accade per i ritrovamenti archeologici eccezionali, anche su Ötzi sono state formulate teorie, spesso prive di fondamento scientifico, su chi fosse, come fosse morto, cosa facesse là.

 

Le analisi hanno evidenziato la presenza di una punta di freccia in selce nella spalla sinistra (penetrata a fondo in direzione del cuore) e alcune ferite e abrasioni (tra cui un taglio sul palmo della mano destra e un trauma cranico) che portano a ipotizzare una morte violenta e non per cause naturali, come era stato ipotizzato in un primo momento.

 

Ötzi è il primo umano tatuato di cui si abbia conoscenza; ha 61 tatuaggi; per questa ragione è diventato famoso tra i tatuatori. La tecnica utilizzata nel calcolitico è diversa da quella moderna: non venivano usati aghi ma erano invece praticate piccole incisioni sulla pelle, poi ricoperte con carbone vegetale.

 

I tatuaggi dell'uomo del Similaun consistono in semplici punti, linee e crocette: si trovano in corrispondenza della parte bassa della colonna vertebrale, dietro il ginocchio sinistro e sulla caviglia destra. Siccome esami radiologici hanno individuato forme di artrosi in quei punti, si presume che tali immagini avessero una funzione di tipo curativo o religioso per alleviare i dolori. Altri hanno proposto che i tatuaggi fossero punti d'agopuntura. I punti di pressione dell'agopuntura moderna (invariata da millenni in Cina e in Asia), si discostano poco dai tatuaggi dell'Uomo dei Ghiacci, perciò è stato ipotizzato che i tatuaggi siano suoi punti di pressione; in questa ipotesi il valore dei tatuaggi avrebbe un significato solo mnemonico per Ötzi, senza alcun valore "spirituale" o magico